Scatti di un poker d’assi

Pubblicato su Forbes Italia Magazine, marzo 2019. 

Gabriele Croppi (Domodossola 1974) comincia a fotografare a sedici anni, con l’obiettivo di sperimentare la fotografia come linguaggio di contaminazione con le arti quali il cinema, la poesia, la pittura, l’architettura. La vera svolta nella sua carriera è segnata dalla serie intitolata “Metaphysics of the Urban Landscape”, che raccoglie diversi premi di livello internazionale (per tre anni di seguito è insignito del primo premio all’insigne IPA di Los Angeles). Espone in contesti museali a livello internazionale da alcuni anni (a Deichtor Hallen di Amburgo e il Nobel Peace Center di Oslo, per citarne solo due).

Alex Majoli (Ravenna 1971) dal 2011 è il primo presidente italiano della Magnum, la storica agenzia-collettivo di fotografi di livello internazionale. Da ragazzo studia arte a Ravenna come mosaicista e in parallelo si dedica alla professione fotogiornalistica. La svolta avviene con l’ingresso nella Magnum: ‘Al momento non capii il valore di essere nella Magnum’. ‘Vengo da una famiglia umile e non avrei mai pensato di fare l’artista’. Ma dal 2004 riesce a coronare il suo sogno: grazie una ricerca originale in cui la realtà è scenario teatrale di cui l’uso delle luci e il ruolo del fotografo sono chiavi fondamentali, comincia ad esporre a livello internazionale. Le sue opere sono custodite in collezioni importanti come la Martin Margulies Collection di Miami, The Nelson-Atkins Museum di Kansas City e l’ICP New York.

da sina destra Paolo Ventura, Valentina Vannicola, Gabriele Croppi e Alex Majoili.

La più giovane del gruppo è Valentina Vannicola (Fondi, 1984). Specializzata nella staged-photography si avvicina alla fotografia a partire dal primo amore che è il cinema. Il progetto che segna la svolta nella sua carriera è l’ambizioso lavoro di messa in immagine dell’inferno dantesco.’ Per costruire lo scenario, lavoro come una regista, scrivendo la sceneggiatura e disegnando i bozzetti delle singole scene’. Per questo progetto utilizza gli abitanti del suo paese natale, Fondi. Ed è successo: ‘L’Inferno di Dante’ gira l’Australia, partendo da Sydney, per passare per Adelaide e Melbourne.

‘La fotografia è un aspetto del mio amore per la pittura’, racconta Paolo Ventura (Milano 1968). La sua carriera lo ha portato ad essere prima fotografo commerciale di successo, artista e più recentemente scenografo. La carriera come autore comincia nel 2003, quando si trasferisce a New York. ‘Fu l’incontro con la photoeditor del New Yorker Elisabeth Biondi che mi aprì alla carriera autoriale’. Da lì in poi è una lista di successi: il lavoro di Ventura, in bilico fra pittura, poesia, sogno e surrealtà, con al centro il tema dell’artista e del suo doppio, è in collezioni di istituzioni straniere come Philadelphia Museum of Art, la Maison Européenne de la Photographie.