Ozmo, dall’illegalità all’arte contemporanea

Pubblicato su Forbes Italia n° 1 di novembre 2017

La storia della street-art internazionale racconta che gli street-artisti più importanti, fra cui Basquiat, hanno usato la strada per farsi notare dal sistema dell’arte. Il riconoscimento da parte delle gallerie e i musei equivaleva alla possibilità di uscire dalla strada. Ma esistono anche casi di artisti capaci di compiere il cammino inverso.

È questa la storia di Ozmo, al secolo Gionata Gesi. Ozmo aveva cominciato la sua carriera come pittore. “Ma il lavoro di bottega mi faceva sentire in gabbia”, racconta. “Quando mi sono inventato una doppia personalità, conoscevo già il mondo dell’arte. Di giorno ero Gionata Gesi, pittore, e di sera Ozmo, artista di strada. L’ho fatto per prendermi gioco del sistema dell’arte”, spiega.

È stata proprio la carriera da street artist a dargli l’attenzione dei media e del mondo dell’arte. Quando gli si chiede se sussista un conflitto fra il mondo dell’arte e la pratica della pittura di strada, spiega con semplicità: “La street art è arte illegale; quando questa entra in un museo la chiamiamo arte contemporanea”. Lavorare in entrambi i circuiti, clandestini e istituzionali, è stata una scelta di libertà, che ha consentito a Ozmo di ricevere committenze da aziende come la Diesel, trasformarsi in giurato di un talent televisivo; collaborare con artisti di altre estrazioni. Come nel caso del lavoro con Ghali, rapper che sta scalando le classi che con un disco autoprodotto, intitolato Album. Del disco Ozmo ha realizzato l’artwork e il concept. “Si tratta di una composizione piramidale di elementi visivi che rimandano ai temi ricorrenti delle sue canzoni”, spiega.

Ozmo vende in Europa, Stati Uniti e Cina, una sua pittura (formato 100×100 cm) costa circa 6 mila euro e ha circa 16 mila follower su Instagram e oltre 8 mila su Facebook. Non sempre le cose hanno seguito le vie previste. Ozmo racconta di un murale fatto a Miami, eletto tra i Best 10 street art walls del 2014, frutto di imprevisti ed errori: “Atterrato a Miami, non ho neppure trovato l’elevatore. Miracolosamente, sono riuscito a dipingere uno dei miei lavori più belli”, dice soddisfatto. Il suo progetto più recente è un murale che realizzato in Cina grazie a una charity e una delle più importanti aziende di colori dell’Asia, ispirato ai temi della child care e dell’animal care, “argomenti importanti nella Cina di oggi”, spiega.