Originariamente pubblicato su LuxRevolution.
Sotheby’s propone a Londra per le aste di stagione un calendario fitto di appuntamenti per l’arte contemporanea. E registra incassi da capogiro. Si parte con un catalogo rarefatto di soli 49 lotti tratti da un esimia collezione tedesca, che è stata esposta in alcuni dei maggiori musei del mondo in un tour che, passando da Frankfurt am Main (1974-5) a Barcellona, Madrid e Munich (1988) a Mosca (1989), da Salisburgo (1985, 2006) a Innsbruck e Bremen (1991), da Varsavia (1992) a Zagabria (2004), è ritenuto responsabile del processo di pacificazione culturale dell’Europa post-Guerra Fredda. Si tratta del’asta dal titolo Zero: Property from the Sammlung Lenz Schönberg. La collezione dei due coniugi tedeschi, incentrata su opere degli artisti appartenenti al gruppo Zero nelle sue differenti propaggini europee, fu intrapresa dopo l’incontro fulminante avvenuto fra i due e l’opera di Otto Piene, in occasione di una mostra a Düsseldorf nel 1963, che cambiò radicalmente la visione dei due collezionisti sull’arte del loro tempo. Il risultato di più di cinquanta anni di collezionismo attento e rigorosissimo sotto il profilo della selezione qualitativa è oggi una collezione formata da 600 pezzi, in parte vincolata alla Fondazione Lenz Schönberg di Salisburgo, collezione che oggi comprende alcuni dei più importanti lavori degli artisti appartenenti al gruppo Zero tedesco, ossia Günther Uecker, Otto Piene e Heinz Mack, assieme ai lavori di Manzoni, Castellani, Fontana, Yves Klein. Di questi, eccezionalmente all’incanto da Sotheby’s una pregiatissima selezione costituita da 49 pezzi.
L’elemento che principalmente accomuna la poetica degli artisti inclusi nella collezione Lenz Schönberg è una visione post-informale improntata alla persuasione del potenziale trasformativo contenuto nella materia e quindi nell’arte: a partire dalle base di una poetica definita dal fondamentale apporto culturale di Yves Klein e di quello dello Spazialismo di Fontana in Italia, le propaggini artistiche del movimento furono sviluppate in tutti i paesi d’Europa nelle differenti declinazioni di arte minimale, cinetico-processuale e infine concettuale, per un movimento che coinvolse personalità differenti e tutte di rilievo per tutti i paesi d’Europa. Ricordiamo uan rosa ristretta di artisti partecipanti al movimento, che ruotarono principalmente attorno ad Otto Piene, Heinz Mack, Günther Uecker, Gotthard Graubner, Adolf Luther, Gerhard von Graevenitz, Hermann Goepfert, e Raimund Girke in Germania; a Yves Klein, Arman, a François Morellet, Victor Vasarely e Jesús Rafael Soto a Parigi; Jan Schoonhoven e Herman de Vries dall’Olanda; ai Belgi Pol Bury, Walter Leblanc e Jef Verheye; agli italiani Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Piero Dorazio, Gianni Colombo, Turi Simeti; a Christian Megert dalla Svizzera, fino a Roman Opalka a Varsavia. Zero si costituì come vero e proprio movimento di portata internazionale molto influente, in cui esposero ben 133 artisti provenienti da tutta Europa, e le cui declinazioni più rilevanti per la storia dell’arte contemporanea sono stati il il Gruppo Azimuth, Gruppo e T e il Gruppo N in Italia, il Nul in Olanda, il Gruppo Gutai in Giappone, il Gruppo Arte Concreto in Argentina, il Groupe de Recherce de’Art Visuel in Francia, Unismus in Polonia. Rilevante, in quanto anello di congiunzione culturale tra il nord Europa e l’Italia, è ritenuto il ruolo del nostro Piero Manzoni.
I top scores dell’asta
Questo evento segna un punto importante per quanto riguarda il conferimento di valore all’opera di Yves Klein, di cui sono in asta due lavori di pregio particolare. Un suo pezzo, dal titolo F88, rarissimo lavoro in resina sintetica resistente al fuoco, stimato 2.800.000 – 3.500.000 sterline è battuto al soddisfacente risultato di 3.289.250 sterline. Sempre dello stesso autore una superficie d’oro in foglia d’oro su legno di media misura (53 x 51 cm), numerata MG 25, con dedica a Richard Stankiewicz, ha totalizzato 1.665.250 sterline a partire da una stima di 800.000 – 1.200.000 sterline: si tratta di un prezzo record per il grande artista francese. A seguire nella lista dei top scores un bellissimo lavoro di Lucio Fontana su rame, di grande misura (quasi due metri per un metro) che stimato 1.500.000 – 2.000.000 sterline , è venduto a 3.065.250 sterline. Un secondo lavoro di Fontana, un rarissimo Ritratto di Carlo Cardazzo, in olio e pietre di vetro su tela, a partire da una stima di 1.000.000 – 1.500.000 sterline segna un prezzo consistente pari a ben 2.729.250 GBP. Record per Günther Uecker è il risultato di 825.250 sterline per un lavoro stimato appena 100,000 – 150,000 sterline, ovvero una superficie di chiodi su tela e tavola, di un metro e mezzo per un metro e mezzo del 1964. Sempre dello stesso autore è in asta un bellissimo Kunstpranger Aquarell, in chiodi e olio resina, pittura ad acqua su tronco di legno che, non soprende se su una stima contenuta, pari a 60.000 – 80.000 sterline, realizza 361.250 sterline. Quotazioni importanti sono stati raggiunte dai lavori pregiati di alcuni altri artisti – fra cui due record per Jan Schoonhoven, uno per Vasarely e Roman Opalka – il cui trittico con numerazione progressiva dei giorni di vita dell’artista nell’anno 1965, su una stima di 240.000 – 360.000 sterline è aggiudicato a 713.250. Stupefacente il prezzo raggiunto da un pezzo rarissimo di Enrico Castellani, in polvere di alluminio acrilico e colla su tela, che tocca il record di 493.250 sterline, su una stima iniziale di soli 70.000 – 90.000. Lo stesso si può dire dei risultati toccati dal sofisticato Petit Poème de la dèlusion di Piero D’Orazio, venduto a 241.250 sterline, e dal bel lavoro bianco di tocco dechirichiano di Agostino Bonalumi, aggiudicato a 241.250 sterline, e un Rauchbild di Otto Piene (olio e carboncino su tela, cm 111 x 111) venduto a 223.250 sterline.